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Spettacolo

Steve McCurry a Parma

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L’universo visivo di Steve McCurry fa tappa a Parma in una mostra che promette di essere tra gli appuntamenti culturali più attesi della stagione. Dalle luci dell’Asia ai silenzi del deserto, dai volti anonimi di città lontane alle pieghe della quotidianità, il fotografo americano porta nel cuore dell’Emilia un viaggio lungo più di quarant’anni. Un’esposizione, allestita a Palazzo Pigorini dal 22 novembre 2025 al 12 aprile 2026, che celebra la potenza della fotografia come forma di racconto universale, capace di unire ciò che la geografia separa.

L’arte di catturare l’attimo di Steve McCurry

Steve McCurry non fotografa semplicemente luoghi o persone: cattura momenti sospesi, frammenti di verità che resistono al tempo. Ogni suo scatto racconta una storia di sguardi, di dignità, di vita. Lontano dal sensazionalismo, McCurry ha costruito un linguaggio in cui il fotogiornalismo incontra la poesia visiva.

Un’autore che è rimasto celebre per il ritratto della ragazza afghana pubblicato nel 1985 dal National Geographic e che con il tempo è riuscito a trasformare quel singolo sguardo in un simbolo universale. La forza, la fragilità e il mistero dell’essere umano. E questo che la mostra di Parma vuole restituire del grande autore, questa tensione emotiva in un percorso che alterna ritratti, paesaggi e scene quotidiane, andando ad offrire al visitatore un’immersione profonda nella sensibilità dell’artista.

Un viaggio dentro l’umanità

L’allestimento parmense andrà a privilegiare la lentezza, in modo che il visitatore possa camminare tra le fotografie di Steve McCurry affrontando un viaggio senza confini, dove ogni immagine diventa una finestra aperta sul mondo e al tempo stesso uno specchio in cui potersi riconoscere.

Afghanistan, India, Birmania, Africa, Sudamerica. Questi luoghi lontani che l’artista fotografico ha vissuto e che diventano territori di una memoria condivisa. Le immagini della mostra vogliono infatti essere non soltanto un susseguirsi di posti in cui l’autore è stato cronologicamente, ma piuttosto strumento di affinità di emozioni.

In un volto tibetano si può trovare il forte dialogo con un bambino africano e una strada di Jaipur può rispecchiare a sua volta un mercato sudamericano. Immergersi in questa mostra significa legarsi attraverso la luce e il colore alla storia dei posti che le fotografie mostrano, ma anche alla storia di quelle persone e soggetti fotografati.

Il tempo dello sguardo per Steve McCurry

L’approccio etico e contemplativo che traspare in ogni scatto di Steve McCurry ha come obiettivo quello di invitarci a rallentare. Ogni fotografia chiede tempo, silenzio e disponibilità ad osservare. Capacità che oggi nella società digitale sembrano essersi perse.

Non c’è distanza tra chi fotografa e chi viene fotografato: la pazienza e l’arma che McCurry utilizza per rivelare la verità senza forzarla. C’è un forte equilibrio nell’incontro tra l’occhio del fotografo e il suo soggetto, un equilibrio delicato che parla di rispetto e curiosità. Questa è la magia di questo autore, che è riuscito a trasformare la fotografia in un gesto umano prima ancora che artistico.

Parma come tappa di un racconto globale

Portare Steve McCurry a Parma significa accendere un dialogo tra la città e il mondo. In un contesto come quello di Palazzo Pigorini, la sua opera risuona con forza particolare. La maestosità degli spazi antichi contrasta con la semplicità dei soggetti, creando un gioco di rimandi tra il globale e il locale, tra l’arte e la vita.

L’evento si inserisce anche nel crescente interesse di Parma per la fotografia contemporanea, confermando la città come luogo di cultura internazionale. Per visitatori e appassionati, è un’occasione per riscoprire la bellezza dello sguardo lento, quello che sa fermarsi e ascoltare.

Un percorso artistico che attrae e al tempo stesso un’esperienza emotiva, perché le immagini di McCurry ci chiedono di tornare a guardare il mondo con empatia e meraviglia, ricordandoci che dietro ogni volto, ogni gesto, ogni paesaggio, si nasconde una storia che merita di essere ascoltata.

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