Finanza
Il conto corrente diventa un diritto

Il conto corrente diventa un diritto di cittadinanza, le banche dovranno aprirlo e non potranno chiuderlo finché esso sarà attivo. Si tratta di una proposta di legge approvata all’unanimità in prima lettura alla Camera.
Il conto corrente diventa un diritto: la legge
La proposta di legge tratta un argomento che è già stato affrontato in passato, ovvero l’inclusività finanziaria.

Il conto corrente diventa un diritto
Essa vuole introdurre un nuovo articolo, il 1857-bis del Codice Civile. Tale articolo prevede l’obbligo da parte delle banche di aprire un nuovo conto corrente a chiunque ne faccia richiesta, come diritto di “cittadinanza”.
Ci sono, ovviamente, delle eccezioni, quali i casi legati alle normative antiriciclaggio e antiterrorismo. Tuttavia, le eccezioni sono solo in casi estremamente gravi e, in ogni caso, non a discrezione della banca stessa.
Le banche avranno anche l’obbligo di non chiudere nessun conto corrente con saldi in attivo.
Come si legge nella proposta di legge: “Fermo restando l’obbligo di osservare le disposizioni nazionali ed europee in materia di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, la banca non può in alcun modo esimersi dalla stipula di un contratto di conto corrente con chiunque lo richieda.
Inoltre, l’istituto di credito non può recedere dal contratto di conto corrente a tempo determinato o indeterminato quando i saldi siano in attivo”.
La proposta approvata all’unanimità
La legge è passata in prima lettura alla Camera. Si tratta di una votazione incredibile. Infatti, non capita di certo tutti i giorni di vedere una proposta di legge approvata all’unanimità.
Con 254 voti favorevoli e 0 contrari il testo passa ora al Senato. Inoltre, tutti i partiti ne stanno rivendicato la paternità, visto l’incredibile successo della votazione, ma il primo firmatario della legge è Saverio Romano, di Noi Moderati.
Inclusione finanziaria
Il testo di questo disegno di legge nasce dalla volontà, già espressa precedentemente da tutti i partiti politici, di garantire la massima inclusione finanziaria a tutti i cittadini.

Il conto corrente diventa un diritto
I servizi bancari dovrebbero essere accessibili a tutti. Tuttavia, sarebbe bene aspettare ancora un attimo, prima di esultare. Già in precedenza, infatti, si era ricercata la tanto auspicata inclusione finanziaria che è poi, sfortunatamente, rimasta solamente su carta.
Nel 2012 è stata introdotta nel nostro ordinamento la normativa sui conti di base. Lo strumento serviva a facilitare l’accesso ai servizi bancari a favore di quella parte di popolazione economicamente svantaggiata.
La legge è ancora presente, ma i suoi servizi non sono mai veramente decollati e davvero pochi sono riusciti a beneficiarne. Si spera, con questa nuova proposta di legge, in interventi più certi.
Il conto corrente diventa un diritto: cosa ne pensano le banche
Le banche hanno, ovviamente, delle riserve in merito alla nuova legge. Banca Italia e Abi (Associazione Bancaria Italiana), avevano già espresso il loro disappunto.
L’imposizione per legge così generalizzata rischia di limitare la libertà contrattuale degli istituti bancari.
La carta dei servizi
Questa nuova proposta di legge alza i riflettori su un’altra proposta mai decollata davvero: la carta dei servizi.
O meglio, sarebbe il momento di allargare la carta dei servizi anche in banca. La carta dei servizi prevede risarcimenti adeguati al disservizio, per quanto riguarda i settori del trasporto, delle telecomunicazioni, dell’energia elettrica, dell’acqua e del gas.
Si tratta di una tutela garantita al consumatore che dovrebbe essere estesa anche ad altri servizi indispensabili per il cittadino, come, appunto, i servizi bancari.