Finanza
NFT: moda del passato o risorsa per il futuro?

Forse non conoscete l’argomento o ne avete solo sentito parlare qualche volta, magari su Instagram, YouTube o durante una chiacchierata tra amici. Oggi parliamo di NFT, tre lettere misteriose, associate spesso alle opere digitali vendute per milioni di dollari o a strane immagini di scimmie colorate. Vi assicuro che dietro a questa sigla si nasconde qualcosa di molto interessante, e ora proveremo a scoprire insieme perché questi strumenti non sono solo una moda del passato, ma potrebbero piuttosto diventare una risorsa importante per il nostro futuro.
NFT: Non-Fungible Token
Partiamo col dare la definizione di queste tre lettere che tanto incuriosiscono. NFT sta per Non-Fungible Token, ovvero un token che non è utilizzabile. Ma quindi a cosa serve? Lo so che può sembrare complicato ma ora proviamo a capire insieme l’utilità di questi token.
Tanto per cominciare un token, nel modo digitale, è una specie di gettone, un certificato virtuale che può essere applicato ad un’immagine o un documento. Non è fungibile perché è unico e non può essere sostituito con un altro identico.
Per fare ancora più chiarezza vi farò un esempio: una banconota da 10 € è fungibile perché se la si scambia con un’altra da 10 € non cambia nulla, giusto? Ma se possiedi un’opera d’arte, come ad esempio un dipinto o una chitarra autografata, quello oggetto non è fungibile perché è unico e ha un valore particolare, non può quindi essere scambiato con un altro oggetto qualunque. Ecco, gli NFT funzionano proprio così, ma nel mondo digitale.
Tutto parte con la tech blockchain
Ma perché ne parliamo nella sezione finanza? Perché gli NFT hanno un senso nel mondo della tecnologia blockchain, ovvero quel registro pubblico digitale dove vengono inserite anche le opere d’arte digitali.
Il bollino NFT può garantire a chi ha creato un contenuto, o a chi lo possiede una volta che l’ha acquistato, la proprietà e la validità oltre che l’unicità. Stiamo parlando di oggetti di qualunque tipo, possono essere delle immagini, dei video, una canzone, o una skin di un videogioco, persino un biglietto di un evento può essere corredato di questa certificazione digitale.

Perché parlare di Non-Fungible Token nella categoria finanza?
Quando mi sono avvicinata per curiosità a questo mondo (2021) eravamo nel periodo in cui sembrava che chiunque potesse guadagnare milioni e milioni di dollari vendendo opere digitali. Ma non capivo come se ne poteva autenticare la proprietà o la validità, ed è lì che ho scoperto gli NFT.
NFT e Beeple
Un esempio che ricordo con molto interesse è quello dell’artista Beeple che ha venduto un collage digitale autenticato con NFT per un totale di 70 milioni di dollari. Secondo me è stato con questo avvenimento che si è scatenata la corsa all’oro digitale.
Artisti, aziende e influencer si sono catapultati nel mondo dei certificati NFT e con il tempo hanno guadagnato davvero molti soldi. Oggi però a distanza di non meno di quattro anni ci si sta già chiedendo se questo mondo non sia in discesa, anche perché sono stati poi creati e rivenduti progetti banali e spesso truffaldini.
Ma quindi gli NFT sono stati solo una moda passeggera oppure hanno ancora un futuro e nascondono in sé qualcosa di più profondo e utile?
La mia risposta…
Secondo me, ma soprattutto secondo molti esperti del settore di cui ho potuto leggere qualcosa online, quello degli NFT È un mondo in ascesa. Il problema non è lo strumento in sé, la tecnologia, ma come viene utilizzata.
Se pensiamo agli NFT solo come immagini da vendere e comprare, il discorso finisce presto. Ma se iniziamo a vederli come strumenti per certificare, proteggere e valorizzare beni digitali, allora il quadro cambia. Questo vale soprattutto nel campo dei videogiochi: qui lo strumento NFT può essere utilizzato per rappresentare oggetti rari che un giocatore possiede davvero e che può scambiare o vendere liberamente all’interno del gioco ma anche fuori.

Certificare l’arte digitale si può, ecco come.
Stessa cosa per l’ambito musicale, sei un artista vuole distribuire un brano e guadagnare direttamente dai fan senza passare da piattaforme intermediarie, certificare le sue creazioni musicali in maniera digitale può essere molto utile.
E qui arriviamo a ricollegarci all’argomento finanza, perché un altro settore molto promettente è quello della cosiddetta tokenizzazione dei beni fisici. In pratica, si può associare un NFT a qualcosa che esiste davvero: una casa, una macchina, una bottiglia di vino pregiata. Questo permetterebbe di vendere o scambiare queste proprietà in modo più semplice, sicuro e veloce, anche a distanza.
Problemi con gli NFT da risolvere
Come ogni “novità” che si rispetti, le potenzialità sono tante ma ci sono ancora molti problemi da risolvere. Alcune blockchain, ad esempio, consumano molta energia, anche se le cose stanno migliorando. Mancano poi leggi chiare e strumenti semplici per usare questi strumenti nella vita quotidiana. Infine, serve tempo perché le persone si fidino davvero di una tecnologia così nuova.
Ci troviamo ora in quella fase in cui dopo essere stati presi dall’entusiasmo dell’innovazione e poi delusi dalle potenzialità negative stiamo pensando di costruire davvero qualcosa utilizzando questi strumenti tecnologici. Speriamo che nell’arco dei prossimi anni gli NFT entrino nella loro terza fase, quella della maturità in cui possano diventare uno strumento utile a vivere, creare e possedere cose nel mondo digitale.
