Musica
Rap e Trap: la nuova narrativa urbana musicale

La musica nel tempo ha cambiato la sua natura. Da semplice sottofondo a voce potente, cruda e viscerale di ciò che si vuole dire di determinate situazioni. Rap e Trap sono due volti diversi di un unico fenomeno culturale che oggi ha preso il sopravvento sui social, nelle notti metropolitane dei giovani di oggi e nelle playlist ascoltate in auto ogni giorno. Questione di ritmo, questione di beat, ma soprattutto narrativa. Una letteratura urbana che cambia forma di continuo col cambiare del linguaggio e l’evolversi delle prospettive umane.
Dalle radici al digitale: Rap e Trap a confronto
Quello che vorrei fare oggi e mettere a confronto Rap e Trap. Il primo è un genere musicale a cui sono molto legata che nasce come grido di protesta. La musica Rap nasce appunto negli anni 70, tra le strade del Bronx, dove giovani afroamericani e latini in cerca di rivendicazione identitaria trasformavano la rabbia in rime e cercavano di uscire dai margini della società facendo arte.
Un linguaggio diretto, paritario, senza filtri, che ha fatto il giro del mondo ed attecchito anche nel nostro bel paese, dove dagli anni 90 in poi a trovato delle voci capaci di raccontare l’Italia da quelle angolazioni che fino a quel momento erano trascurate.

Il Rap nasce nel Bronx nei primi anni ’70 e si sviluppa e diffonde come musica di protesta
Successivamente è arrivata la musica Trap che è figlia della musica Rap. Una musica che cresce con il crescere del fenomeno degli smartphone, dove i ritmi sono più lenti, i beat sono più sintetici e l’estetica è sicuramente più dark. Indicativamente questo fenomeno musicale è esploso tra il 2015 e il 2020 e in Italia è stato trainato da artisti come Sfera Ebbasta, Ghali e la Dark Polo Gang.
Un genere che è riuscito a portare l’immaginario urbano a nuove vette del pop, tanto che tutt’oggi anche se in molti preferiscono ancora ascoltare la musica Rap, inevitabilmente si ritrovano ad ascoltare Trap per rimanere aggiornati su quella che potremmo definire cultura popolare del nostro paese.
Rap o Trap? Non sono due capitoli della stessa storia?
Anche se il dibattito in merito è ancora particolarmente acceso, mi sento di dire con certezza che Rap e Trap sono due capitoli della stessa storia. Per i puristi la figlia (la Trap) ha diluito i contenuti e ridotto la profondità rispetto alla madre (il Rap). È anche vero che la Trap ha spostato il baricentro della narrazione e ha reso il genere musicale vicino ad un pubblico maggiore di persone.
Dai quartieri alla camera da letto, dalla militanza alla fragilità personale. Il Rap è contro il sistema, mentre la Trap parla di se stessi, dei propri accessi, dei propri sogni, ma anche dei propri traumi. Servono entrambe, perché hanno scopi diversi.

La musica trap è più dark, guarda dentro l’individuo più che guardare dentro la società
In ogni caso, entrambi i generi racconta nel presente in maniera autentica e spesso scomoda. La vera differenza tra i due è che hanno linguaggi diversi, ma l’urgenza è sempre la stessa.
Tra poesia e codice strada
Oggi Rap e Trap rappresentano una nuova grammatica della contemporaneità. Le rime sono diventate cronaca, che si trasforma velocemente in storie raccontate sui social e confessioni che hanno il sapore di una predica.
Gli artisti che fanno questo tipo di musica sono quindi il megafono di un’intera generazione perché ne descrivono il disagio, le ambizioni, la solitudine e a volte anche i successi.

Rapper e trapper sono veri e propri influencer
Come abbiamo già anticipato, alla fine quello che cambia è il lessico. La musica Trap è più ibrida, mitica tanti termini dall’inglese e dallo slang di TikTok o da quello dei Meme. Il Rap era per pochi, la Trap oggi è per tutti, soprattutto perché ha un legame profondo con gli smartphone che sono lo strumento con cui ognuno di noi racconta giornalmente la propria storia.
L’impatto culturale di Rap e Trap
Quando si parla di Rap e Trap oltre alla musica c’è anche l’estetica. Non possiamo infatti dimenticarci di dire quanto sia importante il look dei cantanti di entrambi i generi perché trasmette ciò che loro hanno da dire, ciò che sono (e che i loro ascoltatori vorrebbero essere).
I rapper e i Trapper sono i nuovi opinion leader: influenzano la moda, il linguaggio e i valori di una generazione intera, nel bene nel male. Sono specchio e modello di chi li ascolta. Il loro look e il loro modo di parlare contribuisce a creare un immaginario potentissimo che si trasmette poi nella potenza della narrazione urbana musicale che loro stessi producono.