Politica
Educazione Civica nelle scuole: è davvero efficace?

Ciao, sono Alice e oggi voglio parlare di un argomento di cui si sente parlare poco, ma si dovrebbe discutere molto. Sto parlando dell’educazione civica nelle scuole. Una materia obbligatoria nell’istruzione italiana dall’agosto 2019 che suscita ormai da tempo un ampio dibattito tra le categorie di educatori, studenti e ha detti ai lavori nelle istituzioni. La legge che sancisce questa materia come obbligatoria nelle scuole italiane è la numero 92 del 20 agosto 2019 – appunto – ed allora l’insegnamento comprende una media di 33 ore annue in tutti i gradi scolastici. Un po’ poco, non trovate? Oggi vedremo appunto se queste 33 ore di educazione civica sono realmente efficaci per scaturire una riflessione e far nascere un pensiero politico nelle menti dei giovani studenti.
Educazione civica nelle scuole: Un’opportunità educativa ancora in cerca di forma
Vediamo ora un po’ di dati relativi all’impatto che l’educazione civica ha negli studenti. Secondo un’indagine condotta da Ipsos, il 97% degli insegnanti considera questa materia una disciplina di valore e quasi il 70% degli stessi ritiene che sia più efficace se integrata con altri insegnamenti.
Nonostante questo molti docenti hanno difficoltà ad attuarla e praticarla nel curriculum scolastico. In un articolo pubblicato su doppio zero, Lorena Peccolo, figura di spicco nel panorama dell’educazione italiana ex dirigente scolastica e collaboratrice dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, a criticato le linee guida ministeriali in merito all’educazione civica perché eccessivamente complesse e prive di supporto operativo.
Secondo lei, ma anche secondo tanti altri docenti di tutto lo stivale, questa materia richiede una visione educativa condivisa e viene invece ridotta ad un semplice elenco di contenuti da trattare.
Esperienze positive e approcci innovativi
Aldilà di tutte le criticità che abbiamo individuato, ci sono alcune scuole che stanno sperimentando nuovi approcci. Un esempio è l’integrazione dell’educazione civica nel programma Social and Emotional Learning (SEL). Si tratta di un approccio educativo che ha come scopo quello di sviluppare negli studenti competenze fondamentali come la gestione delle emozioni, l’empatia e l’autoconsapevolezza, abilità relazionali che permettono ai ragazzi di diventare adulti capaci di prendere decisioni responsabili.

Studiare educazione civica è importante, ma la cosa più importante sarebbe rendere questa materia attiva.
Ecco, all’interno di questi programmi, lo studio dell’educazione civica effettuato in maniera più pragmatica piuttosto che semplicemente teorica a portato a miglioramenti nel comportamento della classe. Non solo, molti di loro sono migliorati nella gestione dello stress e nella gestione delle prestazioni accademiche.
Sfide che l’Educazione Civica deve affrontare
Ciò non toglie che ci siano delle sfide strutturali ed organizzative da affrontare per integrare appieno questa materia all’interno delle istituzioni educative italiane. Tanto per cominciare le ore distribuite sono poche e disorganiche e soprattutto vengono spesso affidate a docenti non specificamente formati per quella materia.
C’è poi il problema della trasversalità dell’insegnamento. Questo aspetto richiede una collaborazione tra docenti che attualmente risulta difficile da realizzare. Si sta parlando di una materia che ha un potenziale enorme. Uno strumento utile a formare cittadini consapevoli e responsabili. Cittadini con un pensiero politico che va oltre l’ideale. Ma per raggiungere questo obiettivo è necessario superare queste sfide.

Perché è importante integrare l’educazione civica nelle scuole? Scopriamolo qui
Ma come fare? Occorre anzitutto un impegno concreto da parte delle istituzioni – e questo forse era scontato ma andava detto – e poi c’è bisogno di un supporto operativo. I docenti vanno adeguatamente formati. Le risorse sono insufficienti. Finché l’educazione civica verrà vista come una materia tappabuchi non potrà diventare realmente efficace significativa per gli studenti.
Ci auguriamo quindi che le cose cambino quanto prima, o quanto meno, c’auguriamo che le famiglie per prime facciano la loro parte per crescere adulti consapevoli del fatto che non sono soli al mondo, ma che anzi devono convivere con gli altri in maniera pacifica e collaborativa.
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