Politica
Separazione delle carriere dei Magistrati

Il 22 luglio 2025 è stato approvato al Senato della Repubblica il Disegno di Legge riguardo la separazione delle carriere dei magistrati. Vediamo insieme cos’è, cosa cambia e perché è importante.
Voto al Senato
Lo scorso 22 luglio 2025 il Senato della Repubblica si è espresso in merito alla riforma sulle carriere dei magistrati.
Il Disegno di Legge n.1353, concernente l’ordinamento giurisdizionale e l’istituzione della Corte disciplinale, meglio noto come Disegno di legge sulla Separazione delle carriere dei Magistrati.
Il Senato ha espresso così un giudizio favorevole, con 106 voti favorevoli, 61 contrari e 11 astenuti. Il testo della Riforma costituzionale dovrà ora essere esaminato un’altra volta da entrambi i rami del Parlamento, per poi passare a un referendum, che potrebbe tenersi in primavera.
Cos’è la Separazione delle carriere dei Magistrati
Al momento la Costituzione prevede per diventare un Magistrato sia necessario passare un concorso pubblico riguardo tutte le funzioni di questo ruolo. I ruoli del magistrato si dividono in: pubblico ministero e magistrato giudicante. Chi passa il concorso può scegliere quale strada intraprendere e, in caso, scegliere di cambiare scelta nel corso della sua carriera.

Separazione delle carriere dei Magistrati
Con il DDL in questione si chiede di separare le due carriere, introducendo due concorsi distinti e istituendo due diversi Consigli Superiori della Magistratura.
Punti chiave della riforma
Riassumendo, i punti chiave di questa Riforma sono:
- Separazione delle carriere: il punto principale della riforma, volta a separare la magistratura in due carriere distinte.
- Accesso separato ai concorsi
- Inamovibilità della funzione: non sarà più possibile cambiare carriera una volta intrapresa l’una o l’altra.
- Consigli Superiori separati: ci saranno due distinti CSM (Consigli Superiori della Magistratura), uno per la magistratura requirente e uno per la magistratura giudicante.
- Istituzione della Corte Disciplinale: il Decreto di Legge prevede la creazione di una Corte Disciplinale autonoma, per giudicare i procedimenti disciplinali a carico dei magistrati.
- Modifiche all’Assetto Costituzionale: per attuare il piano di separazione delle carriere, il DDL introduce alcune modifiche a norme costituzionali.
Differenza tra Magistrati requirenti e giudicanti
Come dicevamo attualmente le due carriere dei Magistrati requirenti e i Magistrati giudicanti non sono divise. Ma quali sono le differenze tra i due?

Separazione delle carriere dei Magistrati
Il Pubblico Ministero (o magistrato requirente) ha il colpo di indagare sui presunti colpevoli e perseguirli, con l’obiettivo di tutelare la società e garantire la corretta applicazione della legge. Esso agisce in nome dello Stato e rappresenta l’interesse pubblico, svolge le indagini preliminari, formula l’accusa e chiede la condanna.
Dall’altra parte, invece, c’è il Giudice (o magistrato giudicante), che ha il compito di giudicare un imputato, interpretando la legge italiana e prendendo decisioni eque e imparziali.
Cosa cambierà con la separazione delle carriere
Innanzitutto il DDL vuole modificare la l’articolo 104 della Costituzione italiana, in modo da introdurre la separazione delle carriere e a introdurre i due Consigli Superiori della Magistratura separati.
Ci sono anche altre novità, come il fatto che se venisse approvata appieno la Riforma i membri dei Consigli Superiori non verrebbero più eletti direttamente dai magistrati o dal Parlamento, ma i membri verranno estratti a sorte, da un elenco stilato dal Parlamento.
L’Alta Corte Disciplinale, invece, sarà composta da 15 membri: 3 nominati dal Presidente della Repubblica, 3 estratti a sorte da un elenco di giuristi compilato dal Parlamento, 6 estratti a sorte dai magistrati giudicanti con 20 anni di attività ed esperienze in Cassazione, e 3 sorteggiati tra i magistrati requirenti con 20 anni di attività ed esperienze in Cassazione.