Scienza
Lo Spinosauro sapeva nuotare: il dibattito

Lo Spinosauro sapeva nuotare? Il feroce dinosauro accende il dibattito tra gli scienziati. Vi ricordate la scena di Jurassik World? Una piccola motovedetta solca le acque poco al largo di un’isola da qualche parte nei Caraibi. Parte il rullante dei tamburi, un’espressione da trailer cinematografico che annuncia l’avvicinarsi del pericolo. Entra in scena lo Spinosaurus . Tre grandi vele spinose fendono il mare ceruleo e iniziano a girare intorno alla barca. L’acqua si agita. Ecco, questa esatta scena ha fatto accendere il dibattito tra gli studiosi.

Il dibattito tra gli studiosi è ancora acceso. Le ultime scoperte hanno dato una visione nuova dell’animale.
Lo Spinosauro sapeva nuotare? Galeotto fu il trailer di Jurassic World Rebirth
La scena di Jurassic World Rebirth, in uscita nei cinema quest’estate, ha portato ad un acceso dibattito tra gli accademici. E abbiamo scoperto che, forse, lo Spinosaurus sapeva nuotare. Il concetto di questo dinosauro nuotatore è una vera novità tra i paleontologi. L’era dei dinosauri durò da circa 240 milioni di anni fa a 66 milioni di anni fa, ovvero gran parte del Mesozoico. Fu allora che i dinosauri dominarono la Terra, calpestando, pascolando e scorrazzando in ogni continente, Antartide inclusa.
Esistono circa 700 specie note di dinosauri estinti (esclusi gli uccelli). I mari e i fiumi invece erano i domini di altre creature. Soprattutto per quanto riguarda il nostro Spinosauro, i paleontologi hanno affermato che viveva per lo più immerso nell’acqua. Questa ipotesi controversa, ha sicuramente alimentato la ricerca in corso. Di sicuro è aumentato anche l’interesse del popolo per questa creatura alquanto bizzarra.
Lo Spinosaurus non aveva bisogno di essere un nuotatore per distinguersi dagli altri dinosauri. Era un animale sorprendente, il tipo di predatore dall’aspetto feroce e dai denti aguzzi che attira grandi folle nei musei. Per cominciare, era davvero enorme: con i suoi 15 metri di lunghezza, è il dinosauro predatore più lungo mai trovato, con un corpo più grande di un Tyrannosaurus rex. Aveva un muso stretto, simile a quello di un coccodrillo, una grande vela sul dorso, alta più di un essere umano, e una lunga coda piatta, simile a una pagaia.

La scoperta che questo animale si cibasse soprattutto di pesci e che avesse una coda molto particolare, hanno fatto pensare nuotasse veramente in acqua.
La descrizione di Thomas Holtz
Il paleontologo dei vertebrati dell’Università del Maryland a College Park, Thomas Holtz lo descrive così:
“Ha un aspetto bizzarro, persino per gli standard dei dinosauri. Le proporzioni (quello che ne sappiamo ) sono strane, persino per uno spinosauride. Non è proprio come tutti gli altri. Non è il tipo di dinosauro a cui la maggior parte delle persone è abituata. A differenza di altri dinosauri carnivori ben noti, non abbiamo ancora un singolo scheletro di Spinosaurus funzionante.”
Uno Spinosauro nuotatore, sarebbe una scoperta veramente fantastica! Se solo potesse essere confermata.
Lo Spinosauro sapeva nuotare? La lettura delle ossa
Ovviamente lo studio di una creatura estinta, deve partire dalle ossa. I primi fossili di Spinosaurus furono rinvenuti nel 1912 nell’oasi di Bahariya, nell’Egitto occidentale. Si trattava solo di uno scheletro parziale: una mandibola, alcuni denti da coccodrillo e una manciata di vertebre con spine alte fino a 2 metri. I fossili erano così caratteristici, che il paleontologo tedesco Ernst Stromer stabilì che dovevano appartenere a una creatura appena scoperta. La chiamò Spinosaurus aegyptiacus , che ad oggi rimane l’unica specie riconosciuta del genere Spinosaurus .
Questi furono gli unici fossili che, per decenni, furono esposti al Museo di Storia Naturale di Monaco. Poi, nel 1944, le forze alleate bombardarono la città, distruggendo gran parte del museo e con esso i fossili. Che disastro! Ma, per fortuna, Stromer realizzò alcuni schizzi dettagliati di queste ossa. Paul Sereno, paleontologo dei vertebrati dell’Università di Chicago, afferma:
“Stromer realizzò illustrazioni così belle, e spesso in più viste, che possiamo ragionevolmente ricostruire le dimensioni dello Spinosaurus.”

Un paio di Spinosaurus cacciando il pesce nel Periodo Cretaceo.
Il ritrovamento di altri fossili
Sino all’anno 2009, questi furono gli unici schizzi di riferimento per i paleontologi. Nuove ossa di Spinosaurus si sono rivelate elusive. Fossili frammentari (denti isolati e frammenti di mascella e muso) attribuiti a Spinosaurus sono stati rinvenuti in Tunisia, Marocco e Niger tra gli anni ’70 e 2000.
Specie con musi simili a quelli dei coccodrilli, però prive di spine neurali altrettanto alte, sono state rinvenute e raggruppate in un albero genealogico più ampio degli spinosauridi. Uno studio del 2003 ha addirittura proposto che, data la difficoltà di replicare la creatura, lo scheletro originale di Spinosaurus di Stromer potrebbe essere stato una chimera, un miscuglio di ossa di altri dinosauri.
La scarsità estrema di ossa di questo dinosauro potrebbe dipendere dal luogo in cui viveva: una zona del mondo che oggi (95 milioni di anni dopo) è diventata il Sahara. A dirlo è Nizar Ibrahim, paleontologo dei vertebrati presso l’Università di Portsmouth. Nonostante diversi tentativi, i paleontologi sono tornati più volte nell’oasi di Bahariya senza riuscire a trovare nuove tracce. Ma la ricerca continua, tra sabbia e misteri antichi.
Nel 2008 tutto cambiò
Durante una visita a un museo di Milano, il paleontologo Nizar Ibrahim notò alcune ossa mascellari appena arrivate. A un primo sguardo capì subito: erano di Spinosaurus. Scoprì che quei resti erano stati acquistati da un cacciatore di fossili freelance, originario del Marocco. Non sapeva quasi nulla di lui, solo che aveva i baffi (buffo vero?).
Eppure, con una determinazione fuori dal comune, Ibrahim riuscì a rintracciarlo in un bazar marocchino e a convincerlo a mostrargli il luogo del ritrovamento: una scarpata sperduta nella regione di Kem Kem, dove il tempo sembra essersi fermato. Il luogo? Nel cuore del deserto, vicino al confine con l’Algeria.
Ibrahim si mise sulle tracce del cacciatore di fossili, seguendo la sua moto su e giù per pendii ripidissimi, tra sabbia e silenzio. Le ore passavano, la benzina cominciava a scarseggiare e ad un certo punto si chiese davvero se sarebbero mai riusciti a tornare indietro. Ma ne è valsa la pena: lì, tra gli strati rocciosi di Kem Kem, hanno trovato un vero tesoro di fossili. E tra le sabbie antiche del Marocco, lo Spinosaurus ha iniziato a raccontare una nuova parte della sua storia.
Adesso sì che possiamo parlare di vita acquatica
La vera novità dello studio di Ibrahim e del suo team fu questa: l’animale poteva aver avuto prevalentemente una vita acquatica! Quasi sicuramente, l’acqua era vicina. Anche se oggi il Sahara ci appare arido e spazzato dal vento, in passato era tutt’altra storia: un ambiente umido e attraversato da corsi d’acqua.
Circa 100 milioni di anni fa, il livello del mare era in media 200 metri più alto di oggi. Risultato? Mari interni, fiumi enormi e paesaggi completamente diversi. In quel periodo, perfino il Nord America era diviso in due dalla Via Marittima Interna Occidentale, che andava dal Messico al Canada! E anche l’Africa occidentale era attraversata da un’enorme distesa d’acqua: la Via Marittima Trans-Sahariana, che copriva territori oggi noti come Algeria, Mali e Niger.
Recenti analisi chimiche hanno rivelato che il nostro simpatico amico in realtà si nutriva di pesci. Di moltissimi pesci. Le ossa degli arti dello Spinosaurus erano insolitamente dense, proprio come quelle dei pinguini o dei lamantini. Questa caratteristica è tipica degli animali che hanno imparato a vivere in acqua: le ossa più compatte aiutano a controllare la galleggiabilità, permettendo movimenti più stabili e precisi sotto la superficie. Insomma, anche se era un dinosauro, questa creatura aveva tutti i numeri per sentirsi a casa nell’acqua.

Chi dice che nuotava, chi dice che era semiacquatico e chi afferma che somigliasse di più ad un airone. Chi avrà ragione alla fine? Attendiamo nuove scoperte.
Lo Spinosauro sapeva nuotare? Probabilmente sì
Gli studiosi hanno riscontrato che aveva anche ossa dell’anca più piccole rispetto ad altri grandi dinosauri predatori, insieme ad arti posteriori corti e muscolosi. Queste caratteristiche ci fanno capire che non fosse effettivamente bipede. Ma che potesse utilizzare tutti e quattro gli arti per muoversi. Questo ci fa pensare che fosse un ottimo nuotatore.
Ci sono altri elementi che portano a pensare che questo dinosauro sapesse nuotare. I denti a forma di cono, che li avrebbero aiutati ad afferrare pesci scivolosi, e la posizione delle narici, ben arretrate rispetto alla punta del muso, che avrebbe potuto aiutare lo Spinosaurus a respirare facilmente mentre nuotava.
Nel 2020 Ibrahim annunciò un’altra scoperta (tornò più volte nel Kem Kem): una coda quasi completa. Rimanendo in linea con il marchio, si trattava di una coda molto strana, lunga quasi quanto il corpo della creatura, con un insieme di lunghe spine a formare una pinna caudale. Questa coda aiutò lui e il suo team a comprendere che si trattava di un dinosauro particolarmente adattato a trascorrere il tempo in acqua.
Lo studio del 2020 su Nature
Questo studio afferma che questo tipo di coda era ideale per la propulsione in acqua. Ecco quanto si legge su Nature:
Sorprendentemente flessibile, consentiva un’ampia gamma di movimenti, come un movimento di oscillazione laterale. Una versione robotica della coda, testata in una vasca d’acqua, ha superato le prestazioni delle code simulate di altri dinosauri in termini di propulsione e si è avvicinata alle prestazioni delle code di nuotatori semiacquatici come i coccodrilli.
Cosa ha concluso il team? Che lo Spinosaurus utilizzava questa coda per fendere con forza l’acqua. Questo gli permetteva di nuotare attivamente per inseguire la preda. Tuttavia, ci sono pareri discordanti su questa rivelazione. Possono ipotizzare che sia stato semiacquatico (come rispondono nel 2021 Holtz e il paleontologo dei vertebrati David Hone della Queen Mary University di Londra), vivendo e cacciando vicino all’acqua, ma al momento non ci sono prove sufficienti ad affermare con certezza che fosse in grado sia di nuotare che di inseguire prede in acqua.
Come potete vedere, il dibattito è ancora acceso. Noi vi aggiorneremo, se ci saranno interessanti risvolti nella ricerca.
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