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Cosa accadrebbe se i Campi Flegrei eruttassero?

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Campi Flegrei

È ormai da diverso tempo che i Campi Flegrei stanno facendo parlare di sé con diverse scosse di terremoto e scie sismiche che hanno interessato il territorio e che hanno spaventato i suoi abitanti. Ma cosa accadrebbe se i Campi Flegrei eruttassero?

Cosa sono i Campi Flegrei

I Campi Flegrei sono una vasta zona vulcanica situata nella zona di Napoli. A differenza del vicino Vesuvio e di molti altri vulcani, esso non ha un cono visibile, ma è quello che viene definito un vulcano diffuso, ovvero è composto da decine di crateri e bocche eruttive sia sommerse che visibili.

Campi Flegrei

Solfatara di Pozzuoli

La zona della caldera è di circa 15 km di diametro ed è considerato un vulcano attivo. Le bocche più conosciute sono quelle della Solfatara e dell’Agnano.

I Campi Flegrei viene definito un super vulcano, per la sua camera magmatica di dimensioni notevoli e per la sua capacità eruttiva devastante.

La situazione attuale

Sono diversi anni che gli scienziati tengono gli occhi puntati su questa zona. Molte scosse sono state rilevate in questi ultimi anni.

Campi Flegrei

Campi Flegrei

Le più recenti e intense sono lo sciame sismico di febbraio, con 180 scosse, tra cui, la più potente, di 3.9 di magnitudo.

Il 13 marzo 2025 la popolazione è stata svegliata con una scossa di magnitudo 4.4, con epicentro localizzato tra Pozzuoli e Bagnoli.

Cosa accadrebbe se i Campi Flegrei eruttassero?

La potenza massima di questo complesso vulcanico è molto elevata, tuttavia, gli scienziati ritengono improbabile che l’eruzione che ci stiamo aspettando sarà devastante.

Ma ci sarà. Gli esperti dicono che prima o poi il magma uscirà di nuovo e i cittadini devono essere preparati. È molto improbabile che l’intensità sarà come quella che ha portato alla distruzione di quasi tutta la Campania 39 mila anni fa, ma gli abitanti della zona devono essere preparati a lasciare le proprie case.

Una probabile eruzione dei Campi Flegrei è divisa in base all’intensità che questa potrebbe avere:

  • Eruzione di bassa intensità: gli effetti si limiterebbero alla zona della caldera, con limitate emissioni di cenere e di flussi piroclastici.
  • Eruzione di media intensità: gli effetti non si limiterebbero solamente alla zona della caldera, ma si estenderebbero a gran parte della città di Napoli e alle zone limitrofe.
  • Eruzione di alta intensità: gli effetti avrebbero un effetto devastante su tutta la città di Napoli e sulle zone limitrofe, con ripercussioni su tutta la Campania e forse anche sulle regioni limitrofe.

Quale è il rischio attuale di eruzione?

I centri di competenza hanno suddiviso i rischi di eruzione in: Verde (base), Giallo (attenzione), Arancione (preallarme), Rosso (allarme).

Al momento il rischio è giallo e la zona, infatti, è costantemente monitorata dagli esperti e dalle autorità con un livello di attenzione e una preparazione della popolazione a un’eventuale evacuazione.

L’eruzione è stata tarata su una scala media, con un indice di esplosività di 4. Ciò vuol dire che un eventuale evento vulcanico interesserebbe la zona della caldera e diverse zone della città di Napoli e dei comuni limitrofi.

Il livello di rischio, inoltre, è elevato se si tiene conto del fatto che la zona interessata è una delle zone più densamente popolate d’Italia, il che rende il super vulcano dei Campi Flegrei ancora più pericoloso.

Piano di evacuazione

L’attuale piano di evacuazione, tenendo conto del livello di esplosività evidenziato dagli esperti, presenta due zone di evacuazione: la zona rossa e la zona gialla.

Campi Flegrei

Campi Flegrei

La zona rossa è quella che va evacuata immediatamente e comprende 7 comuni: Pozzuoli, Bacoli, Monti di Procida e Quarto, parte dei comuni di Giugliano in Campania, di Marano di Napoli e diverse municipalità della città metropolitana di Napoli, per un totale di circa 485.000 persone. Se si conta anche la zona gialla che in caso di eruzione deve comunque essere evacuata il prima possibile, il numero totale di persone supera le 700.000.

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