Spazio
Il buco nero più antico mai osservato

Un gruppo internazionale di astronomi, guidati dal Cosmic Frontier Center dell’Università del Texas, ha di recente annunciato una scoperta sensazionale: il buco nero più antico mai osservato. Scopriamolo.
Il buco nero più antico e più distante mai osservato
Si tratta di un buco nero supermassiccio, scoperto in una galassia piccola e remota, ai margini dell’universo conosciuto. Più un punto nell’universo è lontano più l’immagine che esso riflette corrisponde al passato, e in questa zona ci troviamo in un’epoca in cui l’universo era appena nato.

Buco nero più antico
La galassia e il corrispondente buco nero si trovano a 13,3 miliardi di anni luce da noi e ai nostri occhi ci appaiono così come erano appena 500 milioni di anni dopo il Big Bang.
Per capirci, si tratta appena del 3% dell’età attuale dell’Universo e quella che si viveva a l’epoca viene definita età buia. Questo perché la maggior parte delle prime stelle non si erano ancora formate e per lo più l’Universo era composto di gas di idrogeno neutro, che assorbiva la luce, rendendo l’intero universo ancora più buio.
La scoperta
La scoperta è stata fatta nel corso del progetto CAPERS (CANDELS Area Prism Epoch of Reonization Survey), il quale studia, appunto, le galassie primordiali in quell’area remota dell’Universo.
Il primo obiettivo di CAPERS è proprio quello di trovare, confermare e studiare le galassie più remote dell’Universo, grazie all’aiuto del James Webb Space Telescope.
Durante lo studio di un gruppo di galassie primordiali nell’area interessata dal progetto, gli scienziati si sono trovati di fronte a un gigantesco buco nero, rivelatosi il più distante e il più antico mai osservato fino ad ora. La scoperta è stata pubblicata su The Astrophysical Journal.
Le galassie primordiali
Il gruppo di galassie che gli scienziati stanno analizzando fa parte di una nuova classe di galassie: delle galassie ultracompatte, rosse e incredibilmente luminose.

Galassie
Questa nuova classe di galassie prende il nome di Little Red Dots, letteralmente “piccoli puntini rossi”. Esse appaiono proprio così, una minuscola luce in lontananza, che se osservata bene è composta da tanti piccoli puntini rossi.
Si tratta di galassie primordiali, visibili solamente nei primi 1,5 miliardi di anni di vita dell’Universo.
“La scoperta dei Little Red Dots è stata una grande sorpresa: nei dati iniziali del James Webb Space Telescope non assomigliavano affatto alle galassie viste da Hubble. Ora stiamo cercando di capire da cosa deriva la loro luminosità, e come si sono formati”, spiega il direttore del Cosmic Frontier Center, Steven Finkelstein.
La galassia del buco nero più antico mai osservato
Tra queste galassie Little Red Dots se ne cela una ancora più speciale: CAPERS-LRD-z9. È lì che si nasconde il buco nero più antico mai osservato.
Proprio questo buco nero supermassiccio potrebbe dare agli scienziati la risposta che stanno cercando. In un tempo così vicino, dopo la nascita dell’Universo, non c’era ancora stato il tempo sufficiente per creare grandi concentrazioni di stelle. Ma i buchi neri potevano brillare anche di più le stelle.
Essi, infatti, possono inghiottire gas e polveri, che comprimendosi e riscaldandosi possono generare un’enorme quantità di luce e radiazioni.
La presenza di enormi buchi neri all’interno delle galassie potrebbe spiegare la loro luce rossa. Una grande nube di gas e polveri che circonda il buco nero, infatti, potrebbe spostare la luce verso lunghezze d’onda rosse.
È anche uno tra i buchi neri più grandi mai osservati
Ma se tutto ciò non fosse abbastanza sensazionale, c’è da aggiungere anche dell’altro: questo buco nero è enorme, colossale!
Questo buco nero ha una massa stimata di 300 milioni di volte quella del nostro Sole. Inoltre, esso si trova in una galassia piccolissima, e la sua massa ricopre circa la metà della massa totale dell’intera galassia.