Spettacolo
David di Donatello 2025

David di Donatello 2025: una lunga serata che ci ha regalato qualche gioia. Vi state chiedendo chi siano stati i vincitori di questo ambito premio? Da qualche anno, l’Accademia del Cinema Italiano (e non “Academy”, come sottolinea la direttrice artistica Piera Detassis) cerca di offrire una cerimonia glamour, vivace e patinata. Ci ricorda un pochino la cerimonia degli Oscar, ma la differenza è ancora sostanziale. Infatti il risultato si traduce spesso in sale semivuote a metà serata e in una durata che gli spettatori a casa non riescono più a tollerare. Tolleriamo a malapena la lunghezza del Festival di Sanremo, figuriamoci per i premi del cinema italiano (con uno share del 13% secondo i dati Auditel, rispetto al 17,3% del 2024).
David di Donatello 2025: 70 anni di storia
Giunto oramai alla 70° edizione, conclusosi il 7 maggio 2025, il David di Donatello ha una lunga storia alle spalle. Ad inizio serata abbiamo potuto ammirare un’entrata ad effetto di Timothée Chalamet, che ha salutato, ringraziato e citato Francesco Totti e poi se n’è andato. Penso che il povero Sean Baker, invitato a ritirare il premio per il miglior film straniero per Anora, lo ha invidiato tantissimo visto che gli è toccato attendere oltre la mezzanotte per ritirare il premio. Però è stato bello vedere Baker rendere omaggio e commuoversi per il Premio Speciale a Ornella Muti, sua amica (che oltretutto non era presente alla cerimonia).
Ragazzi, noi ultra quarantenni a una certa iniziamo a sentire le palpebre pesanti, abbiate pietà e rendete meno lunga e più divertente questa cerimonia. Ma perché questa edizione è risultata così traballante già dall’inizio? Diciamo che l’anno in sé non è stato dei migliori con tutti gli avvenimenti tristi e catastrofici che stanno accadendo nel mondo. Poi i posti di lavoro mancanti nell’industria cinematografica non aiutano. il David di Donatello ha dovuto indossare una maschera forzata (come ci insegna Joker , anche nel brutto sequel Folie à Deux : ognuno deve fare la sua parte).
Ci sono stati degli episodi, come la censura del discorso di Elio Germano. Mentre riceveva il premio come miglior attore per La grande ambizione, ha fatto esplicito riferimento al conflitto israelo-palestinese (che non è più scontato nei contesti della radiodiffusione pubblica).

I conduttori, vuoi per inesperienza o per impreparazione, non hanno reso semplice seguire questa lunghissima cerimonia di premiazione.
Chalamet fa la sua prima apparizione ufficiale sul red carpet con Kylie Jenner, parla poco e poi sparisce
E sceglie Cinecittà come sfondo. Verso le rovine romane dei filmQuo Vadis? e Ben-Hur, dove il cocktail pre-spettacolo attendeva gli ospiti, abbiamo visto diva delle Kardashian camminare da sola assorta nei suoi pensieri. Le telecamere Rai ci hanno dato scorci su momenti della cerimonia molto particolari, come ad esempio l’attore lanciato da Luca Guadagnino (che ha tenuto a sottolineare la sua assenza dal pubblico, questa volta in parte giustificata visto che l’anno prossimo solo la categoria Queer sarà ammessa) accanto a Jenner, Valeria Golino , Jasmine Trinca, suo padre, e l’interprete Bruna Cammarano che gli sussurrava all’orecchio credendosi il Grillo Parlante.
Chamalet ha dato sfoggio della sua conoscenza della lingua italiana, in questo modo possiamo sperare che la prossima volta non si limiti solo a dire “Forza Roma” (un momento della serata che decisamente non meritavamo). Una volta uscito di scena, la serata si è letteralmente trascinata a fatica e i conduttori Mika ed Elena Sofia Ricci non hanno aiutato. Il duo ha addirittura cercato il gobbo e a mezzanotte c’erano ancora cinque categorie da assegnare. Avranno almeno fornito dei letti comodi?
I premi arrivano sempre più tardi
Pensate ai poveretti in categoria direttore di casting, che hanno dovuto attendere sino all’1:10 di notte per la premiazione (assurdo!). Assurdo quanto il fatto che Parthenope di Paolo (assente) Sorrentino abbia ottenuto zero premi! Maura Delpero ha vinto il premio Miglior Regia per Vermiglio (che ha vinto anche come miglior film). Ci sono voluti ben 70 anni perché una donna vincesse il premio per Miglior Regia, beh, meglio tardi che mai!
Come ha giustamente dichiarato Margherita Vicario mentre ritirava tre David di Donatello per il suo debutto Gloria! :
” Femminismo? Non fatene una questione ideologica, fatene una statistica, e tutti saranno più tranquilli “
Poi il premiato più anziano, Pupi Avati, la voce più schietta e critica sul tema delle piccole produzioni e del credito d’imposta. Inoltre, il posizionamento della mini-serie di sei episodi prodotta da Sky, L’arte della gioia, ci pone una domanda: non sarebbe ora di istituire un premio dedicato alle serie tv? Però pensandoci, se dovesse essere aggiunto, con questo premio la cerimonia durerebbe almeno un altro giorno. Però la mini serie L’arte della gioia porta a casa tre premi , tra cui Miglior sceneggiatura, Miglior attrice non protagonista per Valeria Bruni Tedeschi, e Miglior attrice protagonista per la ventunenne Tecla Insolia.

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