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Dark Factories: cosa sono le fabbriche fantasma

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Dark Factories

Dark Factories: la Cina entra in una nuova era di “Fabbriche Oscure”, senza luci e senza lavoratori. La Cina è sull’orlo di una rivoluzione manifatturiera con l’emergere delle “fabbriche oscure”, impianti completamente automatizzati che operano senza lavoratori umani né illuminazione tradizionale. Dotati di intelligenza artificiale, robotica e sensori avanzati, questi impianti rappresentano il prossimo passo nell’aggressiva spinta del Paese verso l’automazione industriale. Questo permette alla Nazione di posizionarsi come leader globale nell’innovazione tecnologica.

Dark Factories

Le Dark factories sono oggetto di discussione su chi crede siano d’aiuto per la sostenibilità e chi non ne è del tutto convinto.

Cosa sono le Dark Factories?

Una “fabbrica oscura” è un sito produttivo in cui le macchine gestiscono ogni attività (assemblaggio, ispezione e logistica) eliminando la necessità della presenza umana. Senza lavoratori, non c’è bisogno di illuminazione, riscaldamento o pause, riducendo i costi energetici e aumentando l’efficienza. Sebbene le fabbriche oscure pienamente operative siano ancora rare a livello globale, la rapida adozione dell’automazione da parte della Cina suggerisce che stanno diventando una realtà. La Federazione Internazionale di Robotica (IFR) ha riferito che la Cina ha installato 290.367 robot industriali nel 2022, pari al 52% del totale mondiale, superando Stati Uniti e Giappone messi insieme.

Potrebbe essere una scelta sostenibile? Questa trasformazione è guidata dall’iniziativa “Made in China 2025”, lanciata nel 2015 per fare della Cina una potenza manifatturiera ad alta tecnologia. La strategia pone l’accento sulla robotica, l’intelligenza artificiale e le fabbriche intelligenti, con il governo che investe massicciamente in sussidi e infrastrutture. Entro il 2023, la densità di robot in Cina (robot ogni 10.000 addetti al settore manifatturiero) ha raggiunto quota 392, superando la media globale di 141, secondo i dati IFR.

Aziende come Foxconn e BYD sono in prima linea: Foxconn ha sostituito 60.000 lavoratori con robot in uno stabilimento di Kunshan nel 2016 e prevede di automatizzare il 30% delle sue operazioni entro il 2025, come dichiarato dal presidente Terry Gou nel 2021. BYD utilizza sistemi robotici per l’assemblaggio di batterie e telai per veicoli elettrici in stabilimenti come quelli di Shenzhen e Xi’an, avanzando ulteriormente verso la produzione senza lavoratori.

Dark Factories

Ecco com’è l’interno di una fabbrica oscura.

Condizioni di quasi oscurità

Rapporti recenti suggeriscono che alcune fabbriche cinesi stanno sperimentando operazioni “lights-out”, in cui la produzione di precisione avviene in condizioni di quasi oscurità utilizzando sensori a infrarossi, LIDAR e visione artificiale, eliminando la necessità di illuminazione tradizionale. L’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) stima che tale automazione possa ridurre il consumo di energia industriale del 15-20% eliminando le esigenze infrastrutturali incentrate sull’uomo. L’Ufficio Nazionale di Statistica cinese ha registrato un calo dell’1,7% del consumo di energia industriale nel 2022, in parte dovuto a questi progressi nell’automazione, in linea con l’obiettivo di neutralità carbonica del Paese entro il 2060.

L’ascesa delle fabbriche sotterranee solleva sfide significative. Secondo i dati della Banca Mondiale, il settore manifatturiero impiega oltre 100 milioni di persone in Cina e l’automazione minaccia una perdita di posti di lavoro su larga scala. Oxford Economics ha previsto nel 2017 che 12 milioni di posti di lavoro nel settore manifatturiero cinese potrebbero essere persi a causa dei robot entro il 2030. Uno sciopero del 2023 nel Guangdong, riportato dal China Labour Bulletin, ha evidenziato i timori dei lavoratori per la sostituzione dei robot, evidenziando potenziali disordini sociali in caso di ritardi nei programmi di riqualificazione.

A livello globale, i progressi della Cina intensificano la concorrenza. Gli Stati Uniti, con una densità di robot di 274 nel 2022, e la Germania, con 415, stanno accelerando i loro sforzi di automazione. Ma gli investimenti statali cinesi le conferiscono un vantaggio. Bloomberg ha riportato 1,4 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo in robotica nel 2023. L’IEA osserva che l’automazione industriale potrebbe ridurre le emissioni di CO2 del 10% nelle industrie pesanti. Sebbene il costo ambientale della produzione di robot rimanga una preoccupazione.

Dark Factories

Iniziando dalla Cina, è un progetto che dovrebbe svilupparsi in tutto il mondo.

La fase pilota delle Dark Factories

A partire da marzo 2025, le fabbriche sotterranee in Cina sono operative in fase pilota, in particolare in settori ad alta tecnologia come l’elettronica e i veicoli elettrici. Queste strutture, operative 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con macchinari di precisione e senza personale umano, segnano un passaggio verso un futuro in cui la produzione avviene in condizioni di quasi totale oscurità, guidata dall’intelligenza artificiale e dalla robotica.

Se questo inaugurerà una nuova era di efficienza o amplificherà le sfide sociali e ambientali dipenderà dalla capacità della Cina di bilanciare innovazione e adattamento.

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