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Sakamoto Days: storia di un killer in pensione

Sakamoto Days: cosa succede se un killer in pensione, che si gode la vita con la sua amata famiglia, viene minacciato? L’anime segue la storia di Taro Sakamoto, un killer entrato in pensione una volta conosciuto il suo primo amore. Tuttavia gli elementi del suo passato iniziano a riaffiorare, frotte di killer partono alla ricerca di Taro ingolositi dalla taglia promessa. Ma, quando arrivano al piccolo negozio che gestisce, trovano un uomo in sovrappeso ad attenderli. Ispirato all’omonimo manga, si è rivelato la sorpresa dell’anno! La seconda stagione è in arrivo a luglio, intanto vediamo insieme come è andata la prima, senza fare spoiler.
Sakamoto Days: gli assassini non vanno in paradiso
Una vera leggenda nell’ambiente dei sicari, Taro Sakamoto non sbaglia un colpo. Una dark comedy con un tocco di azione avvincente e quel pochino di splatter che non guasta mai. Nel manga omonimo gli elementi d’azione sono spettacolari, questo viene mantenuto anche nell’anime. Se non addirittura resi migliori. L’animazione è fluida, di alta qualità e d’impatto. Noi fan del manga, nel complesso, non siamo rimasti colpiti in positivo dalle animazioni. In alcuni punti è migliorabile, risulta ancora troppo rigido, vedremo nella seconda stagione se ci soddisferanno appieno.
Sebbene ci siano alcune pecche nell’animazione, questo è uno degli anime rivelazione di quest’anno. Visto i mostri sacri come One Piece e Jujitsu Kaisen Stagione 2, è davvero arduo competere con le loro animazioni fluide. Alcuni di noi pensano che Sakamoto Days stia conservando il suo budget per una seconda stagione che ci stupirà.
I personaggi hanno un’alchimia stupenda tra loro, risate a crepapelle sin da subito con l’arrivo del sicario telepate Shin. Le scenette dove Sakamoto pensa a vari modi di uccidere Shin senza farlo, e il ragazzo li vede nella sua mente dicendo la famosa frase: “smettila di uccidere la gente nella tua mente!” è già diventato un meme.
Parliamo del manga e dell’animazione
Il manga Sakamoto Days appartiene a Shonen Jump, la rivista preferita di noi appassionati di shonen (manga con focus su azione, avventura e combattimenti). Yuuto Suzuki è stato dichiarato dai fan il più grande coreografo d’azione dai tempi del leggendario Akira Toriyama, il compianto mangaka di Dragon Ball. Noi fan aspettavamo con ansia l’adattamento anime, pensavamo fosse come Jujitsu Kaisen o Chainsaw Man. Ma purtroppo il nostro entusiasmo non è stato completamente soddisfatto alla vista dell’animazione, che spesso risulta mediocre.
Lo studio responsabile delle animazioni è TMS, considerato di livello “medio”. Infatti la grafica del prodotto finale è decisamente nella media, se non leggermente sopra. In compenso, i personaggi e la storia sono adattati in maniera molto fedele. Per questo motivo affermo che la serie sia degna di essere guardata, è veramente spassosa!
La serie è disponibile sulla piattaforma di Netflix, la prima stagione è completa. Siamo in attesa della seconda che arriverà a luglio.
La storia in pillole
Di cosa parla la storia? Taro Sakamoto è un sicario in pensione, che apre il suo minimarket e cerca di vivere in pace insieme a sua moglie e alla sua adorabile figlioletta. Il suo desiderio è compiacere la moglie, infatti le promette di non uccidere più nessuno. Lei gli dice chiaramente che sarebbe molto dispiaciuta se lui uccidesse qualcuno. Purtroppo, a causa del suo passato, ora tutti i sicari vogliono uccidere lui!
Sentendo che la sua famiglia è in pericolo, Taro fa di tutto per battere i sicari provando a non farsi notare dalla moglie e dalla figlia. All’inizio sembra riuscirci, ma a lei non sfugge nulla e quindi dovrà raccontarle tutto. Nonostante il pensionamento lo abbia costretto a condurre una vita sedentaria e lui sia ingrassato in maniera notevole, non ha mai perso le sue skill di assassino.
Combatte utilizzando oggetti di uso quotidiano, qualsiasi cosa gli capiti a tiro. Le idee di combattimento di Suzuki sono davvero creative da vedere sullo schermo. Peccato che le animazioni spesso e volentieri non siano all’altezza delle tecniche di combattimento. Nonostante questo, adoriamo vedere Sakamoto prendere un proiettile con le bacchette e tante altre imprese ridicole che troviamo sul manga.

Ogni tanto possiamo ammirare Taro nella sua forma originale, poi mangia tantissimo e torna oversize e pacioccone.
I personaggi di Sakamoto Days
Nel cast dei personaggi che si andranno ad aggiungere piano piano ad ogni episodio troviamo Shin, l’assassino dotato di poteri telepatici. Lu, la simpatica figlia di un boss della mafia cinese esperta in arti marziali (diventa spassosa quando beve il suo misterioso elisir). Heisuke e il suo pappagallo domestico Piisuke sono la terza aggiunta all’anime, un cecchino davvero abile, ma molto ingenuo. Le loro scene di combattimento sono memorabili e l’alchimia tra i personaggi è stupenda.
La serie consiste in 2-3 episodi di breve durata che hanno come protagonista il “cattivo della settimana”. Purtroppo nessuno degli antagonisti si è distinto, visto che hanno avuto davvero poco tempo per brillare. Potrebbe esserci una possibilità nella seconda stagione, visto che è comune nei battle shonen presentare prima l’arco narrativo degli eroi principali all’inizio della “vera storia”. Nella prima stagione sia le scene comiche che le battute sono memorabili, come ad esempio la scena di combattimento sulle montagne russe.
Anche la scena di combattimento con lo scheletro di dinosauro del museo di storia naturale è stata spassosa. Durante lo svolgimento della serie, tutte le cose che accadono sono decisamente strampalate e l’anime non annoia mai. Io ho seguito l’anime in lingua originale con i sottotitoli, è stata un’immersione in un mondo folle e spassoso allo stesso tempo.
