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Dazi sulle merci di Trump: cosa c’è da sapere

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Non possiamo non aver sentito parlare dei dazi sulle merci imposti da Trump, ma esattamente cosa sono e come influiscono sull’economia mondiale? Ecco tutto quello che dovremmo sapere a riguardo.

Dopo l’elezione di Trump

Uno dei primi annunci fatti dal neopresidente eletto degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, è stato proprio quello sull’introduzione dei dazi sulle merci.

Dazi sulle merci di Trump

Nel corso della campagna che prende il nome di Liberation Day, lo scorso aprile, sono entrati in vigore i dazi americani sulle merci verso il resto del mondo.

Tuttavia, l’entrata in vigore di quei primi dazi è stata un colossale flop, e dopo il crollo delle borse di tutto il mondo Trump è stato costretto a sospenderli per alcuni mesi, rinviando la decisione effettiva a luglio.

Eccezion fatta per la Cina, l’unico stato per il quale i dazi americani sono stati resi effettivi sin dal primo giorno.

I dazi sulle merci dalla Cina

Le tariffe imposte dall’amministrazione Trump per l’esportazione delle merci cinesi verso gli Stati Uniti d’America erano inizialmente del 125%, successivamente aumentate al 145%. Ovviamente, l’introduzione dei dazi ha inasprito ancor di più i già complicati rapporti tra i due colossi economici mondiali.

Quella combattuta è una vera e propria guerra dei dazi. La Cina, infatti, non è rimasta in silenzio, e ha ribattuto alzando le tariffe sulle merci importate dall’America al 125%.

Tuttavia, a maggio queste tariffe sono state riviste e drasticamente ridotte. Le tariffe sulle merci importante dalla Cina verso l’America sono scese dal 145% al 10%, mentre quelle dell’America verso la Cina sono scese dal 125% al 10%.

Attualmente è in corso una trattativa tra le delegazioni USA e le delegazioni cinesi, per cercare di porre fine, una volta per tutti, a questa guerra economica tra le due.

I dazi sulle merci dall’Unione Europea

Sebbene i dazi introdotti da Trump verso il resto del mondo sono durati solamente un giorno, eccezion fatta per la Cina, anche l’Unione Europea sta risentendo di questa guerra economica.

I dazi attualmente in vigore contro l’Unione Europea riguardano l’acciaio, l’alluminio e i prodotti derivati e le automobili importate, con una tariffa del 25%. Resta, inoltre, un dazio base del 10%.

Gli effetti immediati

Trump è stato costretto a ritirare immediatamente i dazi e a rimandare tutto a luglio, perché gli effetti immediati dell’introduzione di queste tariffe è stato devastante.

Dazi sulle merci di Trump

Le borse di tutto il mondo sono crollate, comprese quelle americane, che non vedevano un picco così negativo dai tempi del Covid 19. Anche il valore del dollaro stesso si è ridotto.

In Asia le borse non vedevano un crollo di questa portata dai tempi della crisi finanziaria del 2008, mentre in Europa i cali sono stati generalizzati.

Tuttavia, il crollo peggiore lo ha visto la borsa di Milano, che non vedeva un calo di questa portata dall’11 settembre 2001, il giorno dell’attacco alle Torri Gemelle.

Il giorno dopo, subito dopo l’annuncio da parte del Presidente della sospensione dei dazi, le borse hanno ricominciato a risalire.

Perché Trump vuole i dazi?

Ma a questo punto, la vera domanda è: perché Trump vuole i dazi sulle merci?

Secondo l’amministrazione Trump essi sarebbero in grado di raggiungere una serie di obiettivi prefissati da questa presidenza:

  • Ridurre il deficit commerciale con i Paesi Terzi.
  • Rivitalizzare l’industria americana.
  • Spingere le industrie che si erano trasferite all’estero a tornare negli Stati Uniti.
  • Ripianare il deficit federale americano.

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