Romanzi
I libri di Toshikazu Kawaguchi

Se ti è piaciuto “Finché il caffè è caldo” non potrai perderti tutti gli altri romanzi di Toshikazu Kawaguchi, lo scrittore giapponese nato a Osaka, classe 1971. Kawaguchi è stato paragonato, per il suo stile, ad altri grandi autori giapponesi, come Haruki Murakami e Banana Yoshimoto.
La saga di Toshikazu Kawaguchi
L’autore ha scritto in totale 6 libri, a partire dal suo romanzo d’esordio, “Finché il caffè è caldo”, pubblicato per la prima volta in Giappone nel 2015 e in Italia nel 2020.
I libri successivi sono: “Basta un caffè per essere felice”, “Il primo caffè della giornata”, “Ci vediamo per un caffè”, “Quando il caffè è pronto” e “La bottega del tempo ritrovato”, il sesto e ultimo romanzo della saga.
Finché il caffè è caldo
Il primo capitolo della saga dell’autore giapponese è arrivato in Italia nel 2020 ed ha riscontrato un enorme successo.

Finché il caffè è caldo
Questo primo libro introduce la caffetteria e ne spiega la sua magia. In questo posto si può tornare indietro nel tempo, ma ci sono delle regole ben precise da rispettare e infrangerle è impossibile.
Il romanzo si divide in quattro capitoli, con quattro diverse storie e quattro diversi protagonisti, ognuno con una sua motivazione personale che li spinge a tornare indietro nel tempo.
Conosceremo così la giovane donna in carriera, e innamorata, Fumiko Kiyokawa; la coppia sposata composta da Fusagi e Kotake, clienti affezionati del caffè; le sorelle Hirai e Kumi e Kei, la moglie del proprietario della caffetteria.
Toshikazu Kawaguchi: Basta un caffè per essere felice
Con il secondo libro torniamo un’altra volta nella magia caffetteria dove è possibile tornare nel passato.
Conosceremo altre quattro storie, altri quattro personaggi e le motivazioni che spingono loro a tornare indietro nel tempo.
C’è Gotaro e la ragazza che ha cresciuto come fosse figlia sua; Yukio, che cerca il perdono della madre; Katsuki, che ha nascosto una terribile verità alla propria fidanzata; e Kiyoshi, che cerca un modo per poter dire addio alla moglie.
Il primo caffè della giornata
Il terzo libro ci regala altre quattro storie che ci toccheranno il cuore come mai prima d’ora.
Conosceremo Yayoi, che combatte tra i fantasmi del passato e la paura per il futuro, e Hayashide, troppo impegnata nella sua carriera per accorgersi che la felicità era in realtà a portata di mano.
Ma anche Reiko, che cerca un modo per poter chiedere scusa alla sorella, e Reiji, bloccata dall’ostacolo invalicabile di un “ti amo”.
Toshikazu Kawaguchi: Ci vediamo per un caffè
Nei primi tre romanzi della saga abbiamo conosciuto tutti i personaggi che vivono abitualmente la caffetteria: il proprietario, la moglie del proprietario, il figlio, i clienti abituali. Ma chi conosceremo questa volta?

Ci vediamo per un caffè
Il professor Kadokura, che ha dedicato la sua vita alla carriera trascurando la famiglia; i coniugi Sunao e Mutsuo, disperati per la morte del loro cane; Hikari, che si è pentita di non aver accettato la proposta di matrimonio da parte del suo fidanzato; e Michiko, ritornata nel posto dove aveva conosciuto suo padre.
Quando il caffè è pronto
I personaggi che affronteranno il viaggio indietro nel tempo in questo quinto romanzo della saga ci toccheranno il cuore ancora una volta.
C’è Yuuki, che non riesce a superare il divorzio dei suoi genitori; Megumi, che deve decidere il nome per il suo bambino; e Ayame e Tsumugi, due amiche che si sono perse perché non hanno saputo mettere da parte l’orgoglio.
Toshikazu Kawaguchi: La bottega del tempo ritrovato
Il sesto romanzo dell’autore apre le porte della caffetteria un’altra volta, ma questa volta il racconto è un po’ diverso.

La bottega del tempo ritrovato
“C’è un posto in cui si possono ritrovare piccoli gesti chiave, indispensabili per riappropriarsi del tempo. Qui, ogni avventore può creare un rituale sempre diverso per entrare in contatto con chi è davvero.
Bastano pochi dettagli: un leggero alito di vento dalla finestra, il profumo dei fiori di ciliegio, un caffè fumante sopra il tavolino, le ginocchia affondate nel cuscino.
Dettagli di poco conto che, di solito, passerebbero inosservati. Ma in quel luogo, per qualche ora, è possibile dimenticare la famiglia, gli amici, il lavoro: tutto ciò che ci distrae da quello che sentiamo davvero. È una sfida che pochi accettano”.