Bosco della musica: il nuovo campus del conservatorio

Bosco della Musica

Se il tuo sogno è quello di varcare le porte del conservatorio di Milano, devi sapere che ben presto ci sarà un nuovo campus dove trovare l’ispirazione e sarà magico. Il Bosco della Musica è il progetto di Studio Settanta7 che ha vinto il bando.

Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi di Milano

L’istituto è tra i più antichi d’Italia. Il conservatorio è stato inaugurato nel 1807 e fu intitolato al compositore il 27 gennaio 1901, nello stesso giorno della sua morte.

Conservatorio di Milano
Conservatorio di Milano

Oltre ad ospitare il conservatorio di musica, la struttura ospita anche il liceo musicale di Milano.

La struttura si compone di due sale da concerto: la Sala Verdi e la Sala Puccini. La prima è anche detta Sala Grande e ha una capacità di 1580 posti. La Sala è conosciuta in tutta Europa per la sua acustica. Proprio per questa caratteristica, infatti, è considerata una delle migliori d’Europa.

La seconda è più piccola, con una capienza di 450 posti. Questa viene utilizzata principalmente per esami, lezioni, esercitazioni, masterclass, riunioni, ecc.

Il conservatorio vanta tre organi a canne: l’Organo Balbiani, l’Organo Mascioni e l’Organo F.lli Ruffatti. È presente, infine, una ricchissima biblioteca, con 500.000 unità bibliografiche, 50.000 manoscritti, 30.000 volumi di carattere musicale e 400 testate di periodici musicali.

Il bando per il Bosco della Musica

Il conservatorio ha lanciato il bando internazionale per la realizzazione della seconda sede del Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi, che dovrebbe sorgere in una zona “difficile” e che prenderà il nome di Bosco della Musica.

La zona dove sorgerà il campus è il terreno ex Redaelli, a Rogoredo, nella periferia sud ovest della città.

A vincere il bando è stato lo studio Settanta7 di Torino, che ha convinto tutto con il suo progetto.

Bosco della Musica: il progetto di Studio Settanta7

Il progetto presenta una struttura polifunzionale, con un auditorium e un campus. Si tratta della soluzione più semplice, secondo il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha commentato:

Palazzina Ex Chimici
Palazzina Ex Chimici

è più semplice dell’ampliamento del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. È una bella idea di housing e di recupero sociale che ci auguriamo possa essere un format da esportare in altre città”.

Il progetto, infatti, risponde alle necessità del Conservatorio di ampliare i propri spazi con una nuova sede, ma non solo. Esso contribuirà anche a ridefinire un’area periferica, con un’operazione di rigenerazione urbana e ambientale.

Come si presenterà il nuovo campus

Come sarà il nuovo campus. I progettisti di Studio Settanta7 lo hanno definito “foglie d’autunno che volteggiano nel vento”.

Il progetto vuole recuperare la palazzina Ex Chimici, che si trova attualmente in stato di abbandono. L’architettura bioclimatica si ispirerà, appunto, alle foglie.

Nella relazione dello studio gli edifici del complesso presenteranno: “Linee curve, come foglie che alla caduta dall’albero vengono soffiate dal vento, creando movimenti dinamici in sequenza. La regolarità e la rigidità urbana dell’area d’intervento lasciano però il posto a spazi, forme creative, fluide, allo stesso tempo contemporanee, inclusive e attrattive per le nuove generazioni.

Un disegno che riprende la forza del movimento del vento, con concavità che accentuano la fluidità degli spazi e la loro apertura al cambiamento, all’innovazione, alla creatività, alla musica e alla cultura contemporanea”.

L’idea è quella di creare un complesso che pensa al benessere collettivo, di tutta la comunità di Rogoredo. Ci saranno, infatti, tetti verdi con prati fioriti, una forte integrazione tra padiglioni e vegetazione. Per quanto riguarda gli spazi interni, invece, si utilizzeranno sistemi costruttivi misti e sistemi di facciata modulari, con materiali durevoli e un basso impatto ambientale. Si utilizzeranno materiali riciclati, naturali o riciclabili.

Un progetto, quello del Bosco della Musica, per il Conservatorio e per la comunità di Rogoredo, che cambierà il territorio e avvicinerà la comunità all’istituto Giuseppe Verdi.

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