Scienza
Trovata in Spagna un’impronta digitale di un Neanderthal
Trovata in Spagna un’impronta digitale di un Neanderthal di 43.000 anni fa. Questa semplice impronta di ocra rossa potrebbe includere la stampa più antica del nostro più antico parente. Gli archeologi hanno scoperto un ciottolo di granito unico in un paesaggio aspro della Spagna centrale. Cos’ha di speciale questo ciottolo? Contrassegnato da un punto rosso ocra, conserva l’impronta di un Neanderthal! La notizia importante non è solo che è stata fatta risalire a circa 43.000 anni fa, ma che potrebbe essere l’impronta più antica e completa mai identificata.
Questa impronta è di un color ocra e si pensa sia fatta con una pitturazione naturale e abbia un significato simbolico.
Trovata in Spagna un’impronta digitale di un Neanderthal: casa sappiamo
Gli archeologi hanno fatto risalire questa impronta a circa 43.000 anni fa. Sappiamo che ha una lunghezza di 20 cm circa, la roccia ha una vaga somiglianza con un volto umano con un punto ocra rosso al posto di un possibile naso. Il rapporto della ricerca è stato scritto dai ricercatori il 24 maggio su Archaeological and Anthropological Sciences.
Secondo gli scienziati potrebbe essere un caso di pareidolia questa disposizione, lo penso anche io. Infatti è altamente probabile che una forma di un oggetto casuale, o un’immagine, evochino in noi delle forme conosciute. È possibile che la somiglianza abbia ispirato i Neanderthal che hanno posizionato lì il pigmento.
La pietra è stata rinvenuta nell’estate del 2022 ad Abrigo de San Lázaro, un riparo roccioso paleolitico scavato nelle pareti rocciose di dolomia che dominano il fiume Eresma. È emersa da uno strato di sedimenti datato con precisione a 43.000 e 42.000 anni fa grazie all’analisi al radiocarbonio di materiale organico. Siamo quasi alla fine della storia dei Neanderthal.
Cosa hanno visto gli scienziati?
La roccia che è stata trovata dagli archeologi appariva con il punto ocra rivolto verso l’alto. Si trovava in uno strato con poche pietre presenti, la maggior parte delle quali mostrava segni antichi di essere stata usata come uno strumento di martellatura. Il fatto che fosse la più grande tra tutte le pietre nello strato aveva attirato gli archeologi.
“E fin dal primo momento abbiamo visto che aveva un punto rosso”, afferma David Álvarez Alonso, storico e archeologo dell’Università Complutense di Madrid. Il team è rimasto colpito sin da subito, sia dalla posizione che dalla precisione di quel punto, quindi si sono convinti che non fosse una formazione naturale.
Hanno ipotizzato che il punto potesse essere stato creato immergendo un dito in una miscela di ocra, un pigmento naturale, e acqua, per poi premerlo sulla roccia. Per poter verificare questa ipotesi, il team si è rivolto agli specialisti forensi della polizia nazionale spagnola.
Trovata in Spagna un’impronta digitale di un Neanderthal: la perplessità degli specialisti forensi
All’inizio, vista la strana richiesta, gli specialisti forensi erano abbastanza scettici. Questo perché pensavano di non avere le capacità di risolvere un caso così irrisolto. Ma l’imaging multispettrale (una tecnica che esamina le superfici sotto diverse lunghezze d’onda luminose) ha rivelato creste di impronte digitali, a dimostrazione del fatto che l’impronta era stata lasciata durante l’applicazione dell’ocra.
La forma suggerisce che sia stato realizzato, probabilmente, con la punta di un dito (anche se non hanno saputo dire quale). Confrontandosi con i database delle impronte digitali, la corrispondenza più probabile è quella di un uomo adulto. Infatti ha dato poche probabilità che sia di una donna o di un bambino.
A differenza delle impronte casuali lasciate su oggetti come le sfere di resina rinvenute in Germania (probabilmente durante la fabbricazione di utensili) questa impronta appare intenzionale. La posizione del punto, unita alla mancanza di un’evidente utilità per la roccia, suggerisce uno scopo simbolico, affermano i ricercatori. Ovviamente è impossibile determinare quale fosse l’intenzione di chi l’ha creata. Ma agli scienziati è chiaro che, in un contesto dove le pietre venivano usate come utensili, questa avesse uno scopo differente.
Le capacità cognitive dei Neanderthal sono state riconsiderate
Dopo questa scoperta, gli scienziati stanno rivalutando le capacità cognitive dei nostri lontani parenti. Infatti, per gran parte del secolo scorso, i Neanderthal erano considerati privi di pensiero simbolico. Una caratteristica che si pensava li distinguesse dagli esseri umani moderni. Ma negli ultimi due decenni, scoperte come conchiglie dipinte e pendenti hanno cancellato questa distinzione.
Alcune delle prove più convincenti provengono dalle grotte dipinte della Spagna meridionale , come Ardales e Maltravieso. In queste grotte i Neanderthal realizzavano motivi geometrici e stencil di mani, circa 20.000 anni prima dell’arrivo dell’Homo sapiens nella regione. Sebbene queste incisioni non abbiano la vividezza figurativa dell’arte del Paleolitico superiore (prodotta tra 40.000 e 10.000 anni fa), l’intento simbolico dell’opera è sempre più accettato.