Cinema

2073: l’apocalisse è in corso

Published

on

2073: uscito nelle sale il 16-17 e 18 giugno, parla di un futuro che potrebbe essere troppo tardi fermare. Io personalmente amo tantissimo i film catastrofici e apocalittici, questo è realizzato dal documentarista Asif Kapadia, parla del presente travestito da racconto sul futuro. C’è una trama vagamente incentrata su una donna ( Samantha Morton) che vive tra le rovine di “New San Francisco”. Nel film ci viene detto che questa è la Capitale delle Americhe. Il cielo è sempre arancione e pieno di droni di sorveglianza, e la donna (soprannominata “Ghost”) passa il tempo a rovistare nei cassonetti, per sopravvivere alla sua misera vita in un guscio vuoto di un centro commerciale.

Il documentarista Asif Kapadia.

2073: di cosa parla il film

“Come siamo arrivati ​​a questo punto?” si chiede in voce narrante la protagonista, e il film torna indietro nel tempo. Questo film è praticamente un collage di disastri avvenuti attualmente, o che sono in corso in questi ultimi anni.

Questi sono i temi trattati: assembla storie in corso sulla persecuzione delle minoranze, l’ascesa di autoritari “populisti” alimentati dai social media, il consolidamento del potere da parte di oligarchi libertari tecno-miliardari e l’escalation della catastrofe climatica, lo stato di sorveglianza, l’intelligenza artificiale, i genocidi basati sui dati e altro ancora.

Ecco, praticamente siamo nei guai sino al collo.

Molte persone vedono il declino dell’umanità come qualcosa di lontano, ma in realtà è già in atto.

Samantha Morton, l’attrice protagonista

Ve la ricordate in Minority Report? Samantha Morton interpretava una “Precog”. Diciamo che la scelta di darle il ruolo di protagonista in questo film è un brillante esempio di intertestualità. Nel film 2073 è una donna che guarda indietro, cercando di districarsi in una spaventosa confluenza di eventi che stanno rendendo possibile esattamente il tipo di futuro che un tempo sembrava solo fantascienza.

Diverse persone in questo film paragonano la loro realtà straziante alla fantascienza. Un po’ come se non riuscissero a comprendere che il “futuro” è già qui. Vi faccio un semplice esempio: mentre le nostre città si allagano e foreste e boschi bruciano, pensiamo subito al cambiamento climatico. Il problema è che lo vediamo come un qualcosa che accadrà un giorno, mentre in realtà è già tra noi.

Il filosofo Carmody Grey , riflette sul fatto che la nostra percezione della realtà è diventata così distorta dal nostro modo di vivere, dagli orrori delle notizie, che “non abbiamo più il controllo sul tempo stesso”. Questo documentario travestito da fantascienza ha quindi abbastanza senso. Si tratta di un genere che, quasi sempre, commenta il presente. Infatti, raramente è così letterale.

La vera attrazione di questo film

Se dovessimo parlare della vera attrazione di 2073, non si tratta della trama principale. Ma di un miscuglio, che necessariamente lesina sulla costruzione del mondo in favore di termini vaghi come “L’Evento”. Non sappiamo di preciso cosa farà collassare l’umanità, sentiamo, avvertiamo che qualcosa sia in atto. Qualcosa di irreversibile e anche orribile sta arrivando, ma non sappiamo cosa.

La vera sorpresa è l’abile modo in cui Kapadia intreccia eventi globali apparentemente disparati, trasformando tutti questi sconvolgenti e rapidi cambiamenti nella società in un’unica narrazione globale del declino dell’umanità.

Sicuramente non è una visione piacevole, però ci regala una certa impressione di urgenza. Se siete persone ansiose, forse dovreste evitare di guardarlo. Il film ci chiede di affrontare il fatto che tutto stia già accadendo, che il declino sia già in atto e che le cose stanno peggiorando davvero tanto. Naturalmente i fatti inclusi nel documentario vi saranno familiari, se seguite spesso i notiziari di tutto il mondo. Trovo sia molto istruttivo vederlo presentato in questo modo. Un mondo leggermente distorto, dove vedere confermate le proprie paure.

Il film inizia nel futuro, ma ci catapulta nel presente.

I personaggi di 2073

Mentre voci fuori campo e clip spiegano la visione del mondo di personaggi di spicco come: Narendra Modi, Peter Thiel, Rodrigo Duterte, Jeff Bezos, Nigel Farage, Elon Musk, Mark Zuckerberg e molti altri. Nel film emerge il quadro di una classe dirigente, che sta rapidamente accelerando la disintegrazione della società a proprio vantaggio.

Nel film, tutti vedono cosa sta arrivando. Come finisca l’evento dell’apocalisse è irrilevante: potrebbe essere una guerra mondiale oppure una catastrofica distruzione climatica. Oppure ancora, una pandemia globale. Il film è una corsa contro il tempo, mentre noi nella realtà abbiamo ancora un briciolo di tempo.

2073 si apre e si chiude con lo stesso messaggio, che sembra una trasmissione al passato. Ghost dice: “È troppo tardi per me, potrebbe non essere troppo tardi per te”. Sembra superficiale, un falso messaggio di speranza. Potrebbe suonare vuoto, dopo aver passato così tanto tempo a guardare la prova che le cose stanno accelerando in modo incontrollato.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Tendenza

Exit mobile version