Cinema
I remake che nessuno voleva (ma che hanno funzionato)

Ve ne sarete accorti (oppure siete anche voi parte di questo club): quando viene annunciato il remake di un film famoso la reazione più comune è lo scetticismo perché si è troppo legati all’originale. Di solito il pubblico reagisce accusando cinema e televisione di non avere più idee originali. Quello che si teme e che il nuovo prodotto rovini il classico tanto amato. Ma allora, perché alla fine finiamo sempre per andare a vederci la nuova versione di un film che c’è piaciuto? In questo articolo andremo a scoprire quelli che sono stati i remake che nessuno avrebbe voluto e che in molti hanno criticato ma che alla fine hanno funzionato.
Quando il remake sorprende il pubblico
Ciò che vi abbiamo detto nella nostra introduzione è vero. Gli appassionati di cinema tendono a prendere l’avvento di un remake come qualcosa che offende la loro visione e il loro modo di pensare il cinema. Non tutti i prodotti replica sono però da buttare.
Un esempio è Battlestar Galactica. Nessuno ne sentiva davvero il bisogno di rivedere la serie di fantascienza degli anni ’70, ma nel 2004 è stata riproposta e ha sorpreso tutti con una relazione matura e dei personaggi particolarmente complessi. Una serie che è riuscita anche a conquistare gli appassionati di fantascienza e che ha attirato nuovi spettatori diventando il punto di riferimento del genere.

Battlestar Galactica – Remake 2004
Un prodotto filmico che offre una riflessione profonda su temi come quello della guerra, della religione e dell’identità. Un remake del riuscito di cui comunque il pubblico non aveva chiesto la realizzazione.
Altro esempio simile che potremmo citarvi è It, il celebre adattamento cinematografico del romanzo di Stephen King. Nel 2017 è uscito il remake e molti pensavano che nessuno potesse sostituire l’iconico clown interpretato da Tim Curry. Eppure Bill Skarsgård c’è riuscito: a teorizzato una nuova generazione di spettatori. Non solo, il film è riuscita ad unire atmosfere horror e racconto adolescenziale con un linguaggio tutto nuovo, moderno, dimostrando che anche i grandi classici possono rinascere con forza visiva e narrativa.
Remake rifiutati all’inizio, diventati cult
Vediamo ora invece alcuni remake che sono stati rifiutati dal momento in cui sono usciti. Il caso più emblematico è sicuramente quello della serie Cobra Kai. Il sequel del franchising di Karate Kid all’inizio non interessava nessuno, ma alla fine a ribaltato tutte le aspettative.
Una serie che con ironia ed introspezione, unite ad un sapiente equilibrio tra nostalgia e attualità, è riuscito a riportare in auge un universo narrativo che sembrava dimenticato. Cobra Kai non si è limitato a riciclare l’originale ma ha saputo reinventare i personaggi per una nuova generazione.

It – remake 2017
Stessa cosa vale per un film uscito nel 2012 che secondo noi vale la pena di vedere perché si è trattato di un remake di un originale poco riuscito. Judge Dredd con Sylvester Stallone è stato un film che ha saputo stupire.
Un film che ha trovato nel tempo una solita fan base. È piaciuto grazie al suo stile visivo potente e al tono molto più fedele ai fumetti originali. Qui più che parlare di un remake che nessuno voleva dobbiamo dire che siamo di fronte ad uno dei pochi casi in cui la replica riesce a correggere gli errori dell’originale guadagnandosi il rispetto di un pubblico esigente.
Ocean’s Eleven
E parlando di remake che hanno fatto la storia e che sono piaciuti forse più dell’originale non potevamo non citare Ocean’s Eleven. Il noto film degli anni 2000 con protagonisti George Clooney e Brad Pitt è infatti un remake dell’omonimo film con Frank Sinatra del 1960.
Qui Steven Soderbergh è riuscito a dimostrare che è un’idea vecchia può trasformarsi in un’idea nuova e moderna, elegante e appassionante, se viene affidata ad una regia solida e ad un casta affiatato.
Ocean’s Eleven, come gli altri remake di cui abbiamo parlato oggi, sono l’esempio che il cinema riesce a creare ottimi prodotti anche solo grazie alla reinterpretazione all’approfondimento di storie già viste e conosciute. Le repliche dei grandi classici spesso non piacciono ai cinefili, ma piacciono al grande pubblico perché non partono da un suo entusiasmo, da un suo bisogno, ma riescono a conquistarlo con la qualità del prodotto.